Nel percorso di cura per il mieloma e per molte patologie infiammatorie, ci troviamo spesso a convivere con un compagno di viaggio tanto essenziale quanto “ingombrante”: i corticosteroidi.
Da medico, li ho prescritti per anni conoscendone il potente effetto antinfiammatorio. Da paziente, ho dovuto fare i conti con il loro “effetto nascosto”: la capacità di trasformarsi in vere e proprie sostanze psicotrope. Chi assume alte dosi di cortisone conosce bene quella sensazione di onnipotenza e iperattività, spesso seguita da un crollo depressivo profondo.
Ho scritto l’articolo che segue perché credo sia fondamentale dare un nome scientifico a ciò che proviamo. Spesso scambiamo queste alterazioni dell’umore per tratti del nostro carattere o per fragilità personale, mentre si tratta di una precisa modulazione neurochimica simile a quella indotta da sostanze stimolanti.
I corticosteroidi, farmaci sintetici che mimano l’azione del cortisolo, rappresentano una delle classi di farmaci più potenti della medicina moderna. Impiegati per le loro spiccate proprietà antinfiammatorie e immunosoppressive, sono fondamentali nel trattamento di numerose patologie.
Tuttavia, soprattutto ad alto dosaggio, possono indurre profondi effetti sul sistema nervoso centrale, trasformandosi in vere e proprie sostanze psicotrope con un impatto significativo sulla psiche e sul comportamento, spesso sottovalutato.
Indice dei contenuti:
Il Meccanismo d’Azione sul Cervello
I corticosteroidi attraversano con facilità la barriera emato-encefalica, modulando l’attività di neurotrasmettitori chiave come la dopamina, la serotonina e il glutammato.
L’aumento dell’attività dopaminergica, in particolare, sembra essere responsabile degli effetti di euforia e iperattività, un meccanismo condiviso con molte sostanze d’abuso.
La Fase “Up”: Euforia, Onnipotenza e Iperattività
La somministrazione di alte dosi di corticosteroidi (equivalenti o superiori a 40 mg di prednisone/die) può scatenare una sindrome clinicamente definita come ipomania o mania indotta da steroidi.
Questa fase è caratterizzata da euforia, disinibizione, iperattività, aumento dell’energia, riduzione del bisogno di sonno e, talvolta, irritabilità e aggressività.
La Fase “Down”: Il Crollo Depressivo e l’Astenia
Quando la concentrazione del farmaco nel sangue diminuisce, si manifesta una sindrome da sospensione con sintomi speculari: depressione, astenia profonda, rallentamento psicomotorio e dolori fisici.
Questa ciclicità è particolarmente pronunciata con corticosteroidi a lunga emivita, come il desametasone.
Steroidi e Sostanze d’Abuso: Un Confronto Diretto
L’analogia tra gli effetti dei corticosteroidi e quelli delle sostanze stimolanti non è casuale, ma risiede in meccanismi neurobiologici comuni. La tabella seguente mette a confronto diretto i loro profili, includendo gli aspetti di durata e funzionalità.
| Caratteristica | Corticosteroidi (alte dosi) | Cocaina / Anfetamine |
|---|---|---|
| Meccanismo Principale | Modulazione recettori glucocorticoidi, aumento dopamina. | Blocco reuptake / aumento rilascio di dopamina e noradrenalina. |
| Effetti Psichici “Up” | Euforia, iperattività, loquacità, ridotto bisogno di sonno. | Euforia intensa, energia, paranoia, ridotto bisogno di sonno. |
| Effetti “Down” (Astinenza) | Depressione, astenia profonda, irritabilità, rallentamento. | “Crash” con depressione, affaticamento, ansia, craving intenso. |
| Durata dell’Effetto “Up” | Lunga (24-72 ore): L’effetto è prolungato e stabile, compatibile con le attività quotidiane. | Breve/Brevissima (15-60 minuti): Richiede assunzioni ripetute e ravvicinate. |
| Costo e Accessibilità | Basso e Legale: Farmaco prescritto, a basso costo o coperto dal sistema sanitario. | Elevato e Illegale: Costo proibitivo, associato a rischi legali e sociali. |
| Funzionalità Sociale | “Iper-Funzionale”: L’aumento di energia e ideazione può essere incanalato in attività lavorative e sociali, apparendo come un miglioramento delle performance. | Disfunzionale: L’intensità, la breve durata e la compulsività dell’uso sono incompatibili con una vita professionale e sociale strutturata. |
| Potenziale di Dipendenza | Psicologica: Basata sul ciclo euforia/depressione e sul craving per lo stato di benessere “funzionale”. | Fisica e Psicologica: Alta, con forte craving per la sostanza e rapida tolleranza. |
La “Funzionalità” Perversa e la Dimensione Temporale
A differenza dell’uso di cocaina, che è socialmente e professionalmente disgregante, l’effetto dei cortisonici è prolungato e stabile. Una singola dose può garantire giorni di iper-produttività, lucidità e resistenza.
Questo permette di integrare perfettamente lo stato psicotropo all’interno della vita quotidiana e lavorativa, mascherandolo (a sé stessi e agli altri) come un periodo di particolare efficienza. Il basso costo e la legalità del farmaco eliminano inoltre le barriere economiche e sociali che limitano l’uso di droghe illegali.
Non c’è lo stigma, non c’è il rischio legale, non c’è la necessità di procurarsi la sostanza sul mercato nero. Il farmaco è lì, prescritto dal medico, legittimato dalla terapia.
Questa combinazione di lunga durata, “funzionalità” e legittimità rende il ciclo di dipendenza psicologica estremamente difficile da riconoscere e da spezzare.
Conclusioni
Gli effetti psicotropi dei corticosteroidi ad alto dosaggio costituiscono una complessa sindrome neuropsichiatrica. L’analogia con le sostanze d’abuso, arricchita dalle considerazioni sulla durata e sulla funzionalità, è una chiave di lettura essenziale per comprendere la ciclicità dell’umore e il potenziale di dipendenza psicologica.
È fondamentale che i medici informino i pazienti di questi rischi e monitorino attentamente il loro stato psicofisico, offrendo supporto per gestire sia la fase euforica che quella depressiva.

